Coil, microcoil, nanocoil, macrocoil

Quando si comincia a rigenerare, questi sono altri termini con cui si entra in contatto e, se si fa qualche ricerca, si scopre presto che non esiste un parere unanime su cosa si intende quando si parla di resistenze “macro”, “micro” e “nano”.

In questo articolo riassumo quanto si può trovare su internet al riguardo ma va tenuto presente che è molto più una vaga traccia che una nomenclatura ufficiale e riconosciuta.

La prima opinione sulla differenza che esiste tra una normale resistenza e una micro-coil riguarda la spaziatura tra le spire.

micro-macro-coil

Molti di coloro che parlano di micro-coil si riferiscono a resistenze in cui le spire sono state avvolte a contatto tra loro, non sovrapposte.
Secondo questa corrente di pensiero, quindi, una resistenza che ha un diametro di 2 mm ma ha spire spaziate non è una micro-coil nonostante abbia un diametro piccolo.

Affrontata la questione delle spire c’è la questione che sembra più ovvia per chi sente per la prima volta questi termini: la dimensione delle resistenze.

Secondo altre fonti, una micro-coil è una resistenza avvolta attorno a un diametro di 3 mm o inferiore ma superiore a 1,5 mm.

Se si avvolge una resistenza di diametro 1,5 mm o inferiore allora si deve parlare di nano-coil.

Ultimamente, poi, si sente il termine macro-coil.
Secondo quanto ho trovato, una macro-coil è una resistenza di diametro superiore ai 3 mm ma con le spire a contatto tra loro. La macro-coil, quindi, viene definita cercando di unire entrambe le definizioni… è un po’ come fosse la teoria della relatività ristretta per il mondo della sigaretta elettronica: se le due cose si contraddicono a vicenda, cerchiamo di trovare qualcosa che le unisca. Peccato che valga solo per la macro-coil in questo caso.

Il resto delle definizioni, infatti, facilmente entra in conflitto.

Secondo la prima definizione, una resistenza avvolta attorno a un diametro di 1,5 mm ma con spire spaziate non può essere considerata una micro-coil ma lo è secondo la definizione che tiene in conto il diametro della resistenza.

Non si possono trarre reali conclusioni su quale sia la definizione corretta in quanto con questo argomento si prendono in considerazione termini coniati dall’utenza e non presi da qualche manuale tecnico ufficiale.

Il miglior modo di capirsi, quindi, quando si vogliono comunicare i dettagli di una propria resistenza è con i numeri alla mano: diametro, tipo di filo usato con relativa misura e specificando se si è avvolto con spire separate o a contatto.

In definitiva questo non è un vero e proprio articolo di chiarimento ma solo di conferma sul fatto che su questo tema non c’è chiarezza né uniformità di vedute. Rassegnatevi 😀

5 pensieri su “Coil, microcoil, nanocoil, macrocoil

  1. Io mi ero già rassegnato perchè, come hai già detto tu,
    non ho trovato una spiegazione chiara sulla relativa nomenclatura.
    Cmq avevo preso qualche appunto
    (ma può anche essere che qualcuno possa smentire o correggere):

    MACROCOIL = resistenza con spire attaccate
    con diametro superiore ai 3 mm
    filo 0,46/0,50

    STANDARD COIL = resistenza con spire non attaccate
    con diametro da 1,65 mm ai 3 mm

    MICROCOIL = resistenza con spire attaccate
    con diametro da 1,40 a 1,65 mm
    filo 0,28/0,40mm

    NANOCOIL = resistenza con spire attaccate
    con diametro inferiore ai 1,40 mm

    Ti mando questo link con diverse configurazioni
    se può incuriosire:

    http://guidetovaping.com/2015/05/23/list-of-different-rda-coil-configurations/

    Ciao 🙂

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  2. Ciao,
    innanzi tutto complimenti per il tuo sito che molto di aiuto per chi si affaccia per la prima volta al mondo delle ecig, posso però consigliarti di aggiungere una piccola spiegazione anche sulle “spire” che non si trova nel tuo glossario? (Immaginando quanto un vero e proprio neofita potrebbe appunto saperne (o non saperne assolutamente niente) riguardo al significato e/o utilizzo – al pari di tutti gli altri termini specifici del mondo delle ecig.

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