Controllo di temperatura: come funziona

dna200Nonostante avessi afferrato nei termini generali il senso del controllo di temperatura, di recente ho visto un video che mi ha chiarito approfonditamente il suo funzionamento. Ho, quindi, deciso di provare a riassumerlo qui.

Prima di cominciare, vi segnalo il video che mi ha chiarito completamente la questione: è molto lungo e dettagliato (in italiano). Io ne consiglio ugualmente la visione ma proverò a riportare qui in modo più breve il concetto di base spiegato nel dettaglio in questo video.

Ora provo a chiarire con mie parole, prima di tutto rispondendo a una domanda: perché il controllo di temperatura funziona solo con alcuni metalli resistivi e non con tutti?

Alcuni metalli resistivi, come il nickel 200 e il titanio, hanno la caratteristica di variare moltissimo la loro resistenza con il variare della temperatura, più precisamente la loro resistenza aumenta con l’aumentare della temperatura.

Questa nozione come viene sfruttata nel controllo di temperatura?

La risposta a questa domanda è, in realtà, molto semplice: le mod a controllo di temperatura non leggono effettivamente la temperatura di una resistenza, leggono il valore resistivo di essa e, con questi metalli, sono in grado di tradurre il valore resistivo in un valore calorimetrico.

Con un’immagine forse è più chiaro:

TCR

Con un filo resistivo di nickel 200, solo per fare un esempio, ogni volta in cui la temperatura raggiunge un valore X1, la resistenza avrà un valore Y1.
Questo vale anche al contrario: ogni volta in cui verrà letto un valore resistivo Y1 si saprà che la temperatura della nostra resistenza è X1.

Le mod a controllo di temperatura, quindi, leggono il valore resistivo e, conoscendo le corrispondenze di temperatura dei metalli che supportano, sono in grado di dire a quale temperatura si è riscaldata la resistenza che si sta usando.

La curva riportata sopra è puramente esemplificativa e rappresenta in modo generico una possibile curva di relazione resistenza/temperatura di metalli resistivi. Ogni metallo ha la sua curva o, come viene espressa numericamente, il suo TCR, ovvero il coefficiente di temperatura della resistenza. Questo è il motivo per cui non si può usare un filo in titanio con un controllo di temperatura impostato per il nickel o viceversa: hanno TCR differenti, il risultato sarebbe  nel non funzionamento del controllo.

Come funziona, quindi, nello specifico una box con controllo di temperatura?

Il microchip presente nel circuito legge il valore di resistenza costantemente, in questo modo tiene sempre traccia del cambiamento dei valori resistivi. Sapendo sempre il valore di resistenza, sa sempre il corrispondente valore di temperatura. Quando la resistenza raggiunge un valore soglia che corrisponde alla temperatura massima a cui noi abbiamo impostato il nostro svapo l’erogazione di energia alla resistenza viene diminuita o tagliata.

Questo è molto in breve il funzionamento del controllo di temperatura.
Ci sono altri dettagli che potrebbero essere aggiunti per approfondire ulteriormente il funzionamento ma direi che per noi principianti questo è più che sufficiente a darci un’idea di massima buona.

Nel video menzionato sopra ci si addentra in questi altri dettagli, quindi consiglio, se già non l’avete fatto, di guardarlo.

Come sempre, spero di essere stata comprensibile.

Un pensiero su “Controllo di temperatura: come funziona

  1. Grazie per la freschezza, la chiarezza e la simpatia con cui ci parla del mondo di noi svapatori. Approfitto per chiederle qualche notizia, info o tutto ciò che crede riguardo al “Bellus”. Lo sto aspettando insieme alla VTC mini. Grazie ancora e buon svapo, spero di non averla disturbata, con piacere invio cordiali saluti.
    Paolo Croce

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